Andrea, Tommaso, Daniela e ...Camilla (di Andrea Guermandi)
Una famiglia che accoglie un cucciolo in casa non dovrebbe essere niente di speciale. Ma quando si crea una vera e propria alchimia, quando, mano a mano che il piccolo animale cresce e cresce nell’evoluzione generale della famiglia si stabilisce un feeling unico e irripetibile, capisci che s’è compiuto una sorta di miracolo.
Camilla è il nostro miracolo quotidiano. Fatto di coccole, di scodinzolamenti, di parole e di sorrisi. Eh sì, perché Camilla ci parla e ci sorride. Capisce quando è l’ora di giocare e di uscire, di farti sentire il suo calore e il suo amore, capisce quando combina piccoli guai e quando le diventi indispensabile.
La nostra è una famiglia complice, giocherellona, disponibile e dialettica. Ma non temo smentite se dico che Camilla ci ha ancor di più unito e resi complici, giocherelloni, disponibili e dialettici. E’ la nostra piccola capo cordata quando ci avventuriamo nei boschi, ma è anche la gregaria insostituibile di ogni momento del quotidiano.
Non ruba, ma ti fa capire di desiderare un tozzetto di pane raffermo quando, raramente, deve starsene da sola, o quando ha rispettato alla lettera il decalogo di casa. Seduti sul divano il mio è il suo e viceversa dopo un sonnellino ti guarda con quegli occhioni per chiederti una carezza e così nasce un gioco infinito fatto di coccole reciproche, di leccatine, di mugolii dolcissimi.
Non chiedetele di essere ciò che non potrà mai essere: aggressiva o prevaricatrice. Non lo potrebbe fare nemmeno con la gattina più vecchia di lei. E quando ce ne andiamo per le strade con il camper non chiedetele di fare la guardia, non la farebbe mai. E’ la nostra impagabile navigatrice, lì davanti, tra il babbo che sono io e la mamma che è Daniela.
La Meri lo sa perché di Camille e di Camilli eventuali ne ha allevati a decine e, in questo caso, i miracoli si ripetono.
Ora che sta per compiere sei anni possiamo solo dire che sono stati sei anni meravigliosi e che se solo noi umani fossimo riusciti a trasmetterle anche solo un’infima percentuale di ciò che lei ci ha trasmesso e regalato, beh, saremmo felici.